Guarda le tre bottiglie in questa foto e senza pensarci più di tanto decidi quale bottiglia di vino compreresti guardando solo l’etichetta…
…Fatto? Lo sappiamo, un conto è trovarsi in enoteca o al supermercato e un altro è guardare le bottiglie solo in foto. Ma l’esperimento qui lo possiamo fare solo basandoci sulle immagini. Ma questo potrebbe già bastare per comprendere l’importanza che rivestono le etichette, dalla progettazione grafica alla stampa, nel successo commerciale di un vino.
La stragrande maggioranza dei consumatori non è esperta sommelier e nemmeno conosce vitigni, cantine, bouquet, ecc… Certo ci sono i consumatori molto informati ma la maggioranza di coloro che entrano in un’enoteca o al ristorante non conosce nemmeno la differenza tra un Barolo e un Nero d’Avola. Molto spesso questo tipo di consumatore (circa il 71 per cento dei consumatori) sceglie in base all’istinto, al colore della bottiglia, alla sua forma, al prezzo e in definitiva… all’etichetta. La qualità del vino fa vendere nel lungo periodo ma la prima bottiglia la fa vendere sicuramente l’etichetta. Una etichetta progettata e stampata bene rappresenta di certo il packaging perfetto per una bottiglia di vino.
Le etichette, insieme alla forma della bottiglia, sono il mezzo di trasmissione del ‘brand’, devono attirare l’attenzione, se è il caso raccontare una storia e fornire tutte le informazioni necessarie. Davanti a migliaia di bottiglie chi acquista lo fa soprattutto perché spinto dalla bella e originale grafica e dalla qualità di stampa dell’etichetta. L’etichetta, in definitiva, contribuisce in maniera determinante, a parità di costo, alla scelta favorevole o meno di un acquirente. Non solo. L’etichetta può determinare anche la percezione del cliente riguardo al tuo posizionamento nel mercato e la fascia di prezzo di appartenenza.
Ma come deve essere l’etichetta perfetta per una bottiglia di vino?
Un elemento importante nel realizzare una etichetta di qualità e che venda è sicuramente il tipo di carta e dunque l’attenzione all’esperienza tattile e sensoriale del consumatore. Tendenzialmente le etichette in rilievo, come hanno dimostrato anche numerose ricerche di marketing, ha più successo rispetto a etichette lisce stampate in modo tradizionale. Questo perché le bottiglie con etichette per vino in rilievo hanno, agli occhi del cliente, una considerazione più positiva.
A livello percettivo, è stato dimostrato inoltre, come le carte con finiture estetiche di pregio, ad esempio nobilitazioni dorate, in combinazione con carte scure e opache hanno maggiori possibilità di essere vendute. Queste caratteristiche permettono alla bottiglia di farsi notare nella massa indistinta sullo scaffale del supermercato e di attirare l’attenzione degli acquirenti.
Come realizzare un’etichetta unica e riconoscibile
Lo abbiamo già detto in un altro articolo: per realizzare il packaging perfetto, anche per il vino, è necessario evitare il fai date e affidarsi invece a professionisti del settore che devono progettare i contenuti dell’etichette intesi come l’insieme di grafica e testo.
Posizionare una certa bottiglia di vino in una determinata fascia di prezzo e mercato, trasmettere un messaggio chiaro e diretto è lavoro certosino che richiede conoscenza ed esperienza in fatto marketing e progettazione grafica e tipografica.
Serve capire il tipo di clientela a cui rivolgersi e studiare per bene l’identità del marchio. Chi produce vini importanti, raffinati, da meditazione con un prezzo non proprio alla portata di tutti, deve necessariamente rivolgersi a un pubblico di professionisti, imprenditori, a un tipo d popolazione adulta, poco giovane. In base a tutte queste considerazioni andranno poi declinati testi, foto, immagini in modo tale che dicano subito il valore del vino e identifichino sempre e ovunque il brand collegato.
L’etichetta non deve mai essere banale, deve essere in grado di distinguersi dalle altre, essere originale e ‘parlare’ al proprio pubblico.
Come scegliere l’immagine perfetta per l’etichetta
Si tratta dell’elemento più distintivo dell’etichetta perché, l’immagine, deve essere scelta facendo ricorso a qualcosa di personale legato al brand e che sia in grado di trasmettere fedelmente l’identità aziendale. Non si tratta di una scelta facile, anzi quella della scelta del visual è una faccenda molto complessa perché deve trasmettere un messaggio ma soprattutto veicolare un’emozione, trasmettere una sensazione. Il lait motiv dell’immagine dell’etichetta potrebbe essere un oggetto, una pianta, un animale o qualsiasi cosa legato all’azienda. La scelta è, deve essere, molto personale.
Mentre l’immagine troneggia sul fronte della bottiglia, il retro è destinato a veicolare i testi per conquistare i clienti e spingerli ad acquistare. Insieme alle informazioni obbligatorie (la denominazione, la categoria di appartenenza, il luogo di produzione, il volume, la gradazione, il numero o la sigla del registro d’imbottigliamento, il lotto ecc…), quello che fa davvero propendere per l’acquisto o no della bottiglia sono le informazioni secondarie non fondamentali. Per scriverle evita di usare termini tecnici o quelli utilizzati nelle guide enogastronomiche: si tratta il più delle volte di termini ed espressioni sconosciuti ai più e incapaci di trasmettere emozioni in grado di fare propendere il cliente per l’acquisto.
Ci sono 3 elementi che possono rendere più efficace una etichetta per vino:
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Descrivere il colore, il profumo, il gusto e tutte le altre caratteristiche organolettiche del vino senza usare termini tecnici ma con parole semplici, va bene.
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Ricordarsi sempre d’indicare l’abbinamento di cibo corretto del vino. Informazione importante, soprattutto al ristorante. Abbinare un ottimo vino a un pasto sbagliato sarebbe gravemente dannoso per la reputazione dell’azienda produttrice.
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Racconta una storia, breve, ma raccontala. Alle persone piacciono le storie, il cosiddetto storytelling. Crea intimità e complicità. Sono le uniche informazioni che rimangono impresse nella mente del cliente. La storia però deve essere, unica, personale, interessante e non deve annoiare.
Altre caratteristiche per una comunicazione efficace nella promozione dei vini.
L’etichetta deve essere quanto più simmetrica possibile rispetto al contenuto, nella scelta ad esempio dei colori. Associare colori freddi come il bianco o l’azzurro a una bottiglia di vino rosso è un grave errore. Di solito chi acquista associa il bianco o l’azzurro alla leggerezza e freschezza, caratteristiche tipiche dei vini bianchi.
Equilibrio e concordanza dell’etichette deve esserci anche rispetto al target di riferimento e non solo rispetto al contenuto della bottiglia. Pertanto se voglio vendere vini per il mercato anglosassone, le etichette devono avere linee pulite ed essenziali. Al contrario per il mercato cinese le etichette devono essere molto elaborate, riccamente graficate e con richiami allo stile delle cantine francesi d’inizio secolo.
Sarebbe perfetto poi avere un’etichetta personalizzata per ogni tipo di target oppure per genere, maschio o femmina, millennials o baby boomers.
Conclusioni: l’etichetta personalizzata adesiva per vino non fa miracoli
Insomma, avere un vino di qualità a un prezzo basso non determina automaticamente il successo commerciale di una bottiglia, bisogna anche saperlo comunicare e l’etichetta è la forma di comunicazione più immediata. Ma è vero anche il contrario, la comunicazione non può fare miracoli e se un vino è scadente il consumatore dopo il primo acquisto cambierà cantina.
Sono molto comunicativi, ma questo c’entra poco con i nostri servizi di stampa tipografica, anche la forma e il peso di una bottiglia. Una bottiglia slanciata, col collo lungo viene associata ai bianchi. Una di vetro spesso, pesante, ai vini pregiati. Quelle basse e bombate ai vini liquorosi.
Ora caro imprenditore se la comunicazione legata all’etichetta del tuo vino risponde a questi criteri bene altrimenti vieni pure a trovarci: trovi i nostri recapiti nella sezione contatti.